Ebbene si, alla fine l’hanno fatto davvero! Hanno bandito l’uso alimentare dell’Aloe, purtroppo NON si tratta di una bufala.

A partire dall’8 Aprile 2021 i preparati alimentari e gli integratori a base di Aloe, contenenti derivati dell’idrossiantracene (aloina, aloe-emodina, ecc.), non saranno più commercializzabili. La commissione Europea ha deciso così (vedi il regolamento 2021/468 che modifica l’allegato III del Regolamento CE n. 1925/2006).

Da alleato e amico per la nostra salute, questi signori hanno decretato che l’Aloe è una pianta pericolosa se non addirittura tossica, infischiandosene di oltre 8.000 studi che dimostrano l’esatto contrario e sorvolando la storia millenaria dell’uso curativo di questa pianta, testimoniata non solo da Padre Romano Zago e dalle sue testimonianze, ma da molti testi antichi che ne documentano l’uso e le caratteristiche terapeutiche.

Con una legge questi signori hanno deciso di bandirla dal mercato, neanche fosse la peggiore delle droghe!

Ma perché l’hanno fatto?

La motivazione ufficiale è che i derivati dell’idrossiantracene, molecole presenti nella buccia esterna dell’Aloe (ma anche in altre piante come la Senna, il Rabarbaro, la Frangola ecc.), in studi in vitro e successivamente anche in vivo su cavie da laboratorio, si sarebbero dimostrati genotossici e potenzialmente cancerogeni.

L’Autorità ha concluso che, a meno che non vi siano dati che dimostrino il contrario, anche se permangono incertezze, è opportuno vietare l’utilizzo delle sostanze indicate e delle piante che le contengono, non essendo in grado di definire una dose giornaliera che non desti preoccupazione per la salute.

Ma si tratta di studi attendibili?

Sulla validità di questi studi si è espresso in questo articolo, il dottor Paolo Pelini, erbochimico, professionista esperto nel controllo qualità, ricerca  e valutazione e riconoscimento Farmacognostico delle Piante Officinali e loro Estratti.

Vorremmo inoltre fare alcune considerazioni.

1. La storia non conta più niente

Basandosi su un unico studio, la commissione Europea ha deciso frettolosamente con un solo “colpo di spugna” di cancellare la memoria storica dell’uso terapeutico di questa pianta. Una pianta antichissima, assunta per millenni dalle civiltà di tutto il Mondo, per il benessere e la salute dell’uomo! Considerata “Pianta dell’immortalità per gli egizi, posta all’entrata delle Piramidi”, utilizzata nella Magna Grecia e nell’antica Roma, nella medicina Tibetana e Ayurvedica e nella Medicina Tradizionale Cinese.

Per non parlare delle testimonianze riportate da Padre Romano Zago e trascritte nel suo libro “Di Cancro si può Guarire” dove ha dimostrato senza ombra di dubbio, come questo preparato possa aiutare l’essere umano anche nella lotta contro una delle patologie considerate più terribili!

Ma naturalmente questo per loro non conta niente.

2. Lo studio prende in considerazione solo componenti isolate

D’obbligo è chiarire che le sostanze sotto la lente d’ingrandimento non sono state valutate all’interno del loro fitocomplesso, ovvero non sono stati fatti studi sulla pianta intera. Gli studi scientifici che l’Autorità ha tenuto in considerazione sono stati condotti su princìpi attivi isolati e concentrati.

Inoltre, altri studi con risultati ben differenti (capacità antitumorale dell’Aloe) non sono stati valutati. Ecco una lista di alcuni lavori scientifici che forse questi signori si sono dimenticati di prendere in considerazione:

  1. (studio italiano) Uno studio randomizzato di chemioterapia versus biochemioterapia con chemioterapia più Aloe arborescens in pazienti con cancro metastatico;
  2. Proprietà di aggiornamento farmacologico dell’Aloe Vera e dei suoi principali costituenti attivi;
  3. L’aloe vera inibisce la proliferazione delle cellule tumorali della mammella e della cervice uterina e agisce in sinergia con il cisplatino;
  4. Attività antitumorale dell’Aloe vera contro la papillomagenesi cutanea indotta da DMBA / olio di croton nei topi albini svizzeri;
  5. Effetti anti-cancro dell’aloe-emodina: una revisione sistematica;
  6. Aloe-emodina come farmaco candidato per la terapia del cancro;
  7. L’aloe-emodina è un nuovo tipo di agente antitumorale con attività selettiva contro i tumori neuroectodermici;
  8. L’effetto antitumorale dell’aloe-emodina sulle cellule del cancro cervicale è stato associato al papillomavirus umano E6 / E7 e al metabolismo del glucosio;
  9. L’emodina e l’aloe-emodina sopprimono la proliferazione delle cellule di cancro al seno attraverso l’ inibizione dell’ER α;
  10. L’aloe-emodina induce la morte cellulare attraverso l’arresto della fase S e le vie dipendenti dalla caspasi nelle cellule SCC-4 di carcinoma squamoso della lingua umana;
  11. L’aloe-emodina induce l’autofagia e la morte cellulare per apoptosi nelle cellule di cancro del polmone non a piccole cellule tramite la segnalazione Akt / mTOR e MAPK;
  12. Effetti dell’allenamento di resistenza di sei settimane e dell’integrazione di aloe vera sui livelli di COX-2 e VEGF nei topi con cancro al seno;

Giusto per citarne alcuni.

Facendo una ricerca su Pubmed (il principale motore di ricerca di letteratura scientifica biomedica) troverai oltre 8.000 studi pubblicati su questa pianta e sui suoi principi attivi. Tuttavia gli esperti della commissione Europea hanno deciso beatamente di non prenderli in esame. Per quale ragione?

3. Negli alimenti no, ma nei farmaci e nei liquori si. Perché?

Da sottolineare il singolare fatto che l’Aloe, in tutte le sue parti, potrà continuare ad essere utilizzata nella preparazione dei liquori (che segue regolamento a parte), nei farmaci vegetali, che in Italia si contano sulle dita di una mano ma nel nord Europa abbondano, e ovviamente fuori dalla Comunità Europea, ad esempio negli Stati Uniti e nel Regno Unito.

Una domanda sorge spontanea: se le sostanze analizzate sono considerate genotossiche e cancerogene negli alimenti e negli integratori alimentari, fino a prova contraria, perché non lo sono anche in un liquore o a maggior ragione in un farmaco?

Questo accade in Europa. Nel resto del mondo l’Aloe continuerà a vantare le proprietà salutistiche che ha sempre avuto, compresa quella antitumorale. Interessi nascosti? Il dubbio sorge.

4. Oggi tocca all’Aloe, domani a chi toccherà?

Nonostante i dati incerti, questi signori si sono affrettati a mettere al bando una pianta usata per millenni per la salute umana e di cui ci sono numerosissimi studi che ne mettono in luce i benefici. Così come fu tempo fa per la Cannabis, oggi tocca all’Aloe!

Domani a chi toccherà?

Da notare che derivati dell’idrossiantracene sono presenti in numerosissime altre piante. L’iperico è una di queste ma non è la sola. Sono contenuti anche in piante ad esclusivo uso alimentare e non medicinale come piselli, cavoli, cicoria etc.. La lista è lunga.

Cosa succederà in futuro? Cosa imporrà l’Europa?

E poi ci domandiamo… << lo Stato dice che il fumo uccide, ma allora perché vende le sigarette?>>

Per non parlare delle amalgame in mercurio, altamente tossiche e vietate in molti stati, eppure se ne permette ancora l’uso in Italia (e cosa ancora più scabrosa è presente anche nei vaccini pediatrici!).

Si tratta di sostanze cancerogene, eppure si continua ad usarle senza problemi.