Importantissimo studio condotto a Padova, nell’anno 2000, sullo sviluppo di nuovi farmaci antitumorali.
Il gruppo di ricerca, coordinato dalla dott.ssa Teresa Pecere al Dipartimento di Medicina Molecolare dell’Università di Padova, diretto dal prof. Giorgio Palù, ha concentrato gli studi su molecole con spiccata attività antineoplastica ma con bassa tossicità per le cellule sane dei pazienti.
Il gruppo ha rivolto la propria attenzione verso molecole naturali di origine vegetale con lo scopo di trovare composti che abbiano specificità d’azione solo nei confronti delle cellule tumorali.
La Dott.ssa Pecere ha studiato e valutato alcune piante utilizzate nella medicina popolare e di cui la tradizione tramanda delle efficaci proprietà curative, tra cui l’Aloe e la ricerca è stata condotta su un vasto numero di composti naturali. La molecola individuata, l’aloe-emodina, ha dimostrato attività citotossica specifica e selettiva nei confronti dei tumori di origine neuroectodermica.
Qui riporto un pezzo dell’intervista dell’associazione Franco Marcolin alla dott.ssa Teresa Pecere e riportata a fondo pagina anche in questo articolo.
Intervista alla dott.ssa Teresa Pecere
Circa otto anni fa, quando lavoravo presso i laboratori del Dipartimento di istologia, Microbiologia e Biotecnologie Mediche dell’Università di Padova, con una borsa di studio post-dottorato, ho fatto una scoperta molto interessante.
Il mio progetto di ricerca in collaborazione con il laboratorio del Reparto di Oncoematologia Pediatrica dell’Università, riguardava la valutazione dell’attività citotossica, sui tumori dell’età pediatrica, di alcuni composti presenti nelle piante utilizzate nella medicina tradizionale occidentale.
Le sperimentazioni che ho condotto con varie molecole su questo tipo di neoplasie mi hanno permesso di studiare l’attività di una molecola presente in alcune specie di Aloe, nel Rabarbaro e nel Poligono: l’aloe-emodina.
L’Aloe è una pianta grassa, impiegata dall’uomo per i suoi molteplici effetti benefici generali, in particolare per il trattamento della stanchezza, degli strappi muscolari e in genere per il massaggio del corpo.
Il Rabarbaro ed il Poligono sono piante erbacee che vengono utilizzate nella medicina tradizionale cinese.
Per tutte queste piante il presunto effetto anti-cancro è stato dichiarato più volte ma sino ad oggi non ci sono studi che rispondano a severi criteri scientifici che dimostrino una sua efficacia sull’uomo.
Nelle ricerche condotte dal mio gruppo, nel laboratorio diretto dal Prof. Giorgio Palù ed in collaborazione con il Prof. Modesto Carli, del Dipartimento di Pediatria, l’aloe-emodina si è dimostrata molto attiva contro le cellule dei tumori che originano dal sistema nervoso autonomo, cioè quello che innerva tutti gli organi del nostro corpo, quali il melanoma, il tumore a piccole cellule del polmone e neuroblastoma.
Il neuroblastoma è un tumore che colpisce solo i bambini ed è la prima causa di morte in età prescolare nel mondo industrializzato. Attualmente la sopravvivenza nei bambi ni con tumore diffuso (metastatico), a cinque anni dalla diagnosi, è del 25%.
La ricerca e la medicina hanno raggiunto traguardi importanti nella cura del cancro, anche nell’età pediatrica, ma la speranza di guarigione per i bambini colpiti dal neuroblastoma è rimasta molto bassa.
Nelle mie ricerche su cellule coltivate in laboratorio ho dimostrato che l’aloe-emodina “seleziona” le cellule da colpire (quelle del neuroblastoma, in particolare) e non aggredisce le cellule sane. Questo significa che questa molecola è “tumore-specifica”, cioè colpisce solamente le cellule del tumore e risparmia le cellule sane, ma in rapida replicazione come le cellule del tratto gastro-intestinale e del midollo osseo.
Una volta dimostrata la selettività d’azione in vitro, gli studi sono continuati sugli animali da laboratorio. Nei topi l’aloe-emodina ha dimostrato una buona farmacocinetica, la capacità di bloccare la crescita del tumore unita ad una scarsa tossicità.
Molti di questi dati, pubblicati nel 2000 su una prestigiosa rivista internazionale, Cancer Research, hanno aperto la strada allo studio di aloe-emodina anche in altri laboratori di ricerca nel mondo, dagli Stati Uniti, al Canada, all’India ed alla Cina, con una messe notevole di pubblicazioni che hanno suffragato le mie osservazioni e i miei risultati.
Fra i molti lavori pubblicati su questa molecola ne segnalo due, usciti nel 2004, nei quali si dimostra che l’aloe-emodina, usata in combinazione con altri chemioterapici come il cisplatino, ha un effetto protettivo nei confronti della tossicità dovuta al trattamento con il chemioterapico stesso.
Dal momento dell’isolamento del principio attivo all’applicazione farmacologica sull’uomo è necessario superare molte tappe prestabilite al fine di rispettare i princìpi della ricerca e dell’etica della sperimentazione sia sull’animale che sull’uomo.
Tutto questo comporta lunghi anni di ricerca e notevoli investimenti.
Dalle mie ricerche sono derivati due brevetti, attualmente di proprietà dell’Università di Padova. Purtroppo la cronica difficoltà nel reperire fondi per la ricerca ha visto il nostro lavoro fermarsi per alcuni anni.
Nel 2004 una Mamma che, per motivi personali cercava una cura per il neuroblastoma, si è imbattuta, in internet, nelle mie ricerche e mi ha contattato. Ne è nato un profondo sodalizio che dal gennaio 2006 ha permesso di far ripartire le ricerche sull’aloe-emodina.
Nel febbraio 2006 sono stati finanziati 2 progetti di ricerca presso l’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri di Milano e presso il Policlinico Universitario “Gemelli” di Roma.
Purtroppo attualmente non vi è alcuna possibilità di finanziare un gruppo di lavoro, presso l’Università di Padova, che continui le mie ricerche su nuove molecole derivate dalle medicine popolari. Ma la ricerca sull’aloe-emodina si è spostata presso altri centri di ricerca nazionali e utilizza fondi raccolti da privati cittadini.
Pur essendo ormai fuori dall’Università di Padova, sono un docente a tempo determinato nella scuola secondaria superiore, continuo a coordinare il lavoro sull’aloe-emodina che si svolge in questi centri, ottenendo sempre nuovi ed incoraggianti risultati.
La ricerca sull’aloe-emodina è ancora lunga e costosa, ma non abbiamo mai smesso di crederci e di sperare!
Dott.ssa Teresa Pecere
Fonte: www.associazionefrancomarcolin.it