Questa è la storia di un uomo malato di tumore al fegato, che è riuscito a ridurre il sul tumore da 9,5 cm a 2,5 cm nel giro di 9 mesi circa, utilizzando esclusivamente la ricetta a base di Aloe Arborescens di Padre Romano Zago.
Dagli ultimi sviluppi sappiamo inoltre che il tumore si è ulteriormente ridotto, entrando in fase “necrotica”. In pratica il tessuto tumorale è morto e il paziente è guarito dal tumore.
La storia ci viene raccontata direttamente dal figlio, Paolo Fabrizi. Storia che decide di divulgare attraverso un video su youtube, al fine di aiutare altri che, come suo padre, sono affetti da un tumore e non sono a conoscenza di rimedi alternativi (o integrativi) a quelli usati normalmente dalla medicina ufficiale.
La storia di Antonio Fabrizi
Nel novembre del 2010 viene diagnosticato al padre di Paolo, il sig. Antonio Fabrizi, un tumore al fegato di 8 cm (nel video Paolo ci mostra anche il referto medico).
Ad aprile del 2011 Antonio ripete la TAC, che evidenzia come il tumore sia aumentato ulteriormente, passando da 8 a 9,5 cm.
A questo punto la famiglia Fabrizi si appella ai medici per chiedere un trattamento al fine di curare e rimuovere il tumore. Purtroppo però il sig. Antonio, avendo dei problemi al cuore ed essendo anemico, in sovrappeso e diabetico, secondo i medici, non può sottoporsi a nessuno dei trattamenti previsti dal protocollo tradizionale. Niente chemioterapia e niente radioterapia e niente chirurgia.
Nella speranza di trovare qualcuno disposto ad operarlo chirurgicamente, Antonio, con l’aiuto della sua famiglia, gira va alla ricerca di un medico coraggioso. Purtroppo nessuno è disposto a prendersi questa responsabilità, visto l’alto rischio dovuto al alla situazione particolare del paziente.
La scoperta della ricetta di Padre Romano Zago
Venuto a conoscenza della ricetta di Padre Romano Zago e non sapendo cosa altro fare per affrontare questa situazione drammatica, il sig. Antonio decide di fare un tentativo.
Antonio acquista il preparato a base di foglie di Aloe Arborescens, ovvero il frullato prodotto secondo la ricetta descritta nel libro “Di Cancro si può Guarire” di Padre Zago. Per 6 mesi, tutti i giorni, per tre volte al giorno, Antonio Fabrizi assume costantemente il frullato a base di Aloe.
Nell’Ottobre del 2011 Antonio decide di ripetere la TAC e con sua grande sorpresa il referto evidenzia una netta riduzione della massa tumorale, passata da 9,5 cm a 3,5 cm.
Non avendo fatto altri trattamenti il sig. Antonio chiede spiegazioni ai medici, ma anche questi non trovano spiegazioni plausibili che spieghino come sia possibile che il tumore al fegato sia rigredito in questo modo.
Per sicurezza i medici decidono di ripetere la biopsia per accertarsi che si tratti effettivamente di una massa tumorale. Il risulti confermano che si tratta di un tumore.
Fatto ciò i medici cambiano opinione e decidono che ora il paziente è operabile. Paolo confessa di essere rimasto sbalordito a questa notizia visto che, anche se il tumore è regredito, le condizioni cliniche del padre restano comunque complicate. Quindi non vede il motivo per cui ora che il tumore sta regredendo da solo, debba essere rimosso con un’operazione rischiosa. Se era rischiosa prima perché ora non dovrebbe esserla?
Dopo tre mesi e mezzo, a metà Febbraio del 2012, viene ripetuta ancora una volta la TAC e i risultati confermano che il tumore al fegato sta regredendo da solo: passato da 3,5 cm a 2,5 cm.
Tuttavia i medici confermano che è importante asportare il tumore chirurgicamente e il padre di Paolo, il sig. Antonio da il suo consenso.
Ulteriori aggiornamenti sono riportati nei commenti del video (più di 200), dove Paolo Fabrizi risponde alle domande dei curiosi e di chi, come suo padre, è malato di tumore.
Nei commenti Paolo ci rivela di aver convinto alla fine il padre a non operarsi e un’anno più tardi ci da un ulteriore buona notizia: dall’ultima TAC si evince come il tumore al fegato è ormai “necrotico”, ovvero clinicamente morto. Possiamo dunque dire che nel caso di Antonio, la ricetta di Padre Romano Zago ha funzionato meravigliosamente.
Ringrazio Paolo Fabrizi per aver pubblicato questo video. Mi auguro che possa essere d’aiuto a tutte quelle persone che hanno purtroppo a che fare con quella brutta bestia che è il cancro.
Mio papà ha cominciato con l’aloe in fase terminale e sebbene non abbia cambiato nulla del suo destino, abbiamo visto che dopo un ciclo di succo d’aloe fatto in casa secondo la ricetta dello Zago i valori del CEA si abbassavano notevolmente.
Daniela, come sta andando tuo papa?
sembra una ,,che da speranza a molti sofferenti.
L’aspetto negativo è che ci si rivolge alle cure naturali sempre “dopo”. E spesso “dopo” significa “troppo tardi”. Mentre la cosa più saggia da fare ( ma troppe persone sfortunatamente non lo sanno) sarebbe l’opposto.