La stitichezza, o stipsi è in assoluto uno dei disturbi più diffusi nel mondo.

Nella Medicina Naturale si dice: “la malattia inizia nell’intestino“. Quest’affermazione è molto importante se si pensa che il ristagno di feci nell’intestino alla lunga crea depositi lungo le pareti tali da impedire l’assorbimento di elementi nutritivi fondamentali quali vitamine e minerali, causando l’infiammazione della parete intestinale con presenza di spasmi e dolore, malassorbimento e disturbi nei più disparati distretti organici.

Bisogna aggiungere che buona parte del nostro sistema immunitario si trova nell’intestino ed una stitichezza cronica può causare disordini immunitari predisponendo a malattie acute e a processi cronici e degenerativi.

Per questi motivi la stitichezza non andrebbe mai presa sottogamba.

Quando c’è stitichezza?

Parliamo di stitichezza quando si scarica meno di una volta al giorno. Già andare in bagno una volta ogni 2 o 3 giorni è di fatto stitichezza, poi ci sono casi di stipsi grave ed ostinata dove si può arrivare anche a una scarica ogni 10 giorni, o anche di più.

Quali sono le cause?

Le cause della stitichezza sono generalmente queste:

  • cattiva alimentazione;
  • sedentarietà;
  • abuso di lassativi;
  • abuso di antibiotici;
  • stress psico-fisico.

Per vincere la stitichezza è dunque fondamentale agire su tutti questi fattori e in particolare sull’alimentazione, che è senza alcun dubbio il fattore più importante.

Alimentazione e stitichezza

la verdura contro la stitichezzaUn’alimentazione sana ed equilibrata è essenziale per far fronte alla stitichezza. Sarà innanzitutto fondamentale aumentare l’apporto di fibre tramite il consumo quotidiano di frutta, semi, verdura, alghe, legumi e cereali integrali.

In oltre è importante eliminare quegli alimenti che sono la causa della stitichezza, che appesantiscono la digestione, infiammano ed intossicano l’intestino. In particolare i latticini, che contengono la caseina, una proteina che l’intestino umano non è in grado di digerire e il cui consumo quotidiano, con il trascorrere del tempo, può causare gravi danni.

Questi sono i cibi che andrebbero sicuramente evitati:

  • Latte e derivati (tranne il kefir e lo yogurt fatto a casa che hanno azione probiotica);
  • Carne rossa, salumi e carne di maiale;
  • Prodotti da forno raffinati (pasta, pane bianco, cracker, biscotti, fette biscottate, ecc.);
  • Dolci e merendine;
  • Caramelle e gomme da masticare (contengono dolcificanti di sintesi che irritano l’intestino);
  • Riso bianco (scegliete quello integrale)
  • Tè (soprattutto il tè nero)
  • Banane (sono astringenti)
  • Bevande gassate

Attenzione al glutine: negli ultimi anni sono sempre di più le persone che hanno un marcata intolleranza al glutine, non sempre diagnosticabile come celiachia. In alcuni casi l’unico modo per determinare questo tipo di intolleranza è uno solo: eliminare i cereali con il glutine per un determinato periodo (si consiglia almeno 1-2 settimane). Solo in questo modo è possibile capire se effettivamente eliminando il glutine, c’è un miglioramento dei disturbi e della regolarità intestinale. Questi sono i cereali che contengono glutine: frumento, farro, orzo, kamut, avena e segale.

Le verdure ad ogni pasto: è importante consumare verdure biologiche e di stagione (non mangiate i pomodori a dicembre!) ad ogni pasto. Per una migliore digestione le verdure andrebbero consumate prima di iniziare il pasto e non alla fine. E’ preferibile mangiare verdure crude, in quanto la cottura distrugge parte delle vitamine e con la bollitura molti dei sali minerali finiscono nell’acqua di cottura. Tra le verdure da preferire troviamo quelle con proprietà coleretiche e colagoghe come carciofi, finocchi, fagiolini, cicorie e cavoli.

Bevi acqua naturale lontano dai pasti: è importante bere acqua naturale prima dei pasti e non durante o subito dopo. Infatti l’acqua bevuta durante i pasti va a diluire gli acidi gastrici, rendendo meno efficace la digestione. Bevete solo acqua naturale (evitate l’acqua gassata), o ancora meglio una tisana calda alle erbe, o l’acqua di cottura delle verdure. L’acqua calda migliora la digestione. Le bevande alcoliche sono da evitare, ma un bicchiere di vino rosso ci può stare, anche questo bevuto prima del pasto.

Fai un buon uso delle spezie: l’uso delle spezie per condire i cibi, come prezzemolo, salvia, rosmarino, timo, origano, ecc., sono particolarmente indicate in quanto migliorano l’efficienza digestiva.

La frutta si, ma scegliendo con criterio: la frutta, così come la verdura, andrebbe consumata scegliendo in base la stagionalità e optnando per prodotti biologici e magari a kilometri zero. E’ meglio evitare le banane, in quanto sono astringenti. Idem per i mirtilli, almeno finché il problema della stitichezza non è totalmente risolto. Tra i frutti con un buon effetto lassativo troviamo le prugne secche, i kiwi, le pere cotte e le mele cotte. Molto indicate sono anche le bacche di sambuco (o il loro succo). Le bacche di sambuco hanno una potente azione lassativa e vanno dunque consumate con moderazione (3-4 bacche non di più). Infine è importante sottolineare che la frutta andrebbe però consumata da sola (per esempio a colazione o a merenda) e mai durante o poco dopo la fine di un pasto.

L’Aloe contro la stitichezza

piantina di aloe arborescens

Piantina di Aloe arborescens

L’Aloe è una delle piante più utilizzate dall’industria farmaceutica per la preparazione di polveri, pastiglie ed estratti idroalcolici lassativi e purganti. Infatti l’Aloe contiene una notevole quantità di glicosidi antrachinonici, come l’aloina e l’aloe-emodina.

Gli antrachinoni pigmenti colorati presenti in prossimità della buccia della foglia di Aloe. Si distinguono dal gel trasparente, per la loro colorazione giallognola. L’azione caratteristica degli antrachinoni è di stimolo sulla peristalsi intestinale e quindi lassativa.

L’azione è decisamente più potente se si assumono estratti farmaceutici, che isolano queste molecole per produrre dei veri e propri purganti. L’utilizzo di questi prodotti, se al principio può conseguire un netto miglioramento del disturbo, nel lungo periodo può portare però a un peggioramento.

L’azione è invece più delicata, ma allo stesso tempo anche più efficace, se la foglia di Aloe viene assunta allo stato naturale, nella sua interezza e nelle modalità descritte più avanti in questo articolo. Questo perché l’Aloe, oltre ai glicosidi antrachinonici, contiene una moltitudine di sostanze benefiche come vitamine, sali minerali, mucillagini, polisaccaridi ed enzimi, che insieme lavorano in sinergia agendo sulla causa della stitichezza e migliorando la funzionalità intestinale nel breve, ma anche e soprattutto nel lungo periodo.

Come assumere l’Aloe?

Il modo migliore di consumare l’Aloe per trattare la stitichezza, è quello di preparare la ricetta nelle modalità descritte da Padre Romano Zago (scopri come preparare la ricetta) frullando 350 g di foglie di Aloe Arborescens (o in alternativa di Aloe Vera), 500g di miele biologico e 3-4 cucchiai di distillato (gin, grappa, vodka, ecc.).

La ricetta di Aloe così preparata può essere assunta 3 volte al giorno, mezz’ora prima dei pasti principali, nelle quantità di un cucchiaio.

E’ la stessa ricetta che Padre Zago consiglia per la prevenzione e per il trattamento del Cancro (e di molte altre patologie). Infatti l’Aloe, oltre ad essere un lassativo naturale, è anche un potente antitumorale (leggi il libro “Di Cancro si può Guarire“).

Nei primi giorni è facile che si verifichino degli episodi di diarrea. E’ del tutto normale e non bisogna farsi prendere dal panico. Continuando con l’assunzione del frullato nel giro di una settimana, o anche meno, si ripristinerà la normale attività intestinale.

In ogni caso è imperativo migliorare la propria alimentazione, in quanto se non si agisce sulla causa, finito il frullato si tornerà punto a capo.

Dove acquistare la ricetta di Padre Zago

E’ possibile acquistare la ricetta all’Aloe di Padre Romano Zago? Se si dove?

Si, fortunatamente esiste la possibilità di acquistare il frullato già pronto ordinandolo su internet. Infatti ci sono già diverse aziende in Italia che hanno iniziato da qualche anno a coltivare Aloe Arborescens e a produrre frullati per uso terapeutico, utilizzando gli ingredienti e i dosaggi consigliati da Padre Romano Zago.

Tra questi mi sento di consigliare l’acquisto di un prodotto in particolare, realizzato dall’azienda agricola di Mauro Vallesi di Monte San Giusto (MC), che oltre ad offrire un prodotto di assoluta qualità, 100% bio, oltre a rispettare tutte i requisiti imposti da Padre Zago (esatta proporzione degli ingredienti, foglie raccolte e lavorate al buio, ecc.), offre in assoluto il prodotto meno caro del mercato.

aloe arborescens padre zago, il frullato
Dove acquistare?

Ingredienti: Aloe Arborescens, Miele e grappa (tutto bio)
Contenuto: 750ml
Con la possibilità di scegliere la ricetta con, o senza alcol e una variante con meno miele e più Aloe.

SCOPRI

Altri lassativi naturali

Oltre all’Aloe esistono molti altri rimedi naturali che possono migliorare la regolarità intestinale.

Tra questi troviamo:

    malva stitichezza

  • La malva: è ricca di mucillagini, sostanze che come detto hanno un ottimo effetto lubrificante sulle pareti intestinali. Inoltre le mucillagini proteggono le pareti dello stomaco dall’effetto corrosivo degli acidi gastrici, per cui sono di grande aiuto anche in caso di ulcere, gastriti e reflusso gastrico. Si mettono una manciata di fiori e foglie fresche (cioè appena raccolte) di malva in una tazza d’acqua e si mettono a bollire. Dal momento in cui l’acqua inizia a bollire, si spegne la fiamma dopo 5-6 minuti e si lascia in ammollo per altri 10 minuti, poi si filtra il tutto e si sorseggia caldo. E’ utile bere 2-3 tazze al giorno di questa tisana. Per migliorarne l’efficacia, la malva può essere associata anche ai semi di finocchio (o di anice), ai fiori di camomilla e alle foglie di fragola.
  • Semi di lino: anche i semi di lino, così come la malva, contengono mucillagini, vanno però assunti in questo modo, altrimenti non avranno effetto. Si lasciano i semi di lino per una notte (o 8 ore) a macerare in un bicchiere d’acqua a temperatura ambiente. Il mattino seguente, a stomaco vuoto, si beve l’acqua e si mangiano i semi. Questo rimedio è più efficace se oltre ai semi di lino si lasciano in ammollo anche 2-3 prugne secche, mangiandole il giorno seguente così come viene fatto con i semi.